venerdì 27 marzo 2009

Anche a Recoaro facciamo rete!

Il problema di Recoaro sono i Recoaresi.
Questa è l’opinione prevalente, pur sbagliata, che in Valle si ha del nostro Paese.
Recoaro – si dice – ha un ambiente meraviglioso, avrebbe tutte le risorse per diventare un centro turistico coi fiocchi, per diventare lo “sbocco domenicale” di una zona ben più ampia della sola Valle dell’Agno. Negli anni, però, una serie di scelte sbagliate, troppe Amministrazioni inadeguate, la tanto vituperata chiusura della mentalità “montanara”, hanno portato Recoaro ad essere ciò che è ora.
Questo è quello che si dice fuori dal nostro Paese, e lo sappiamo tutti.

Io non la penso così.
Fatti salvi gli errori del passato e le Amministrazioni inadeguate, penso che ciò che ci doveva essere e non c’è stato sia l’organizzazione.
Mi spiego.
Recoaro Terme, come si diceva poc’anzi, ha tutte le potenzialità per diventare un centro attrattivo di primo livello. Ma le nostre vere risorse non sono solo quelle ambientali, ma anche e soprattutto quelle umane.
I casi di cattiva gestione del Paese (che sono sempre e comunque troppi) non ci facciano dimenticare il fermento culturale e sociale che si respira nel nostro floridissimo tessuto associazionistico!
A chi ricorda Recoaro solo per le sue pecche, non dobbiamo mai mancare di ricordare l’atmosfera di vivido fermento che si respira nelle nostre sagre, alla Chiamata di Marzo, l’atmosfera che tanti esercenti cercano, in maniera indipendente l’uno dall’altro, quando propongono alla cittadinanza eventi culturali, serate, feste.

La domanda, a questo punto, pare quasi scontata: come mai, nonostante il fermento di cui parli, a Recoaro le cose sembrano non migliorare mai? Come mai noi Recoaresi vediamo il nostro Paese andare sempre peggio?

Come ovvio la risposta a questa domanda non è per nulla semplice, ma secondo me si può riassumere in un concetto: mancanza di organizzazione.
In questi anni, specialmente di Amministrazione Viero, non si è trovato di meglio che dividere attraverso mille modi la popolazione recoarese.
Per vederlo non è necessario né fare il cospirazionista né prendere in esame fatti eclatanti che abbiano portato a spaccature clamorose.
Più in generale, ciò che a mio parere ha diviso il Paese in questi anni sono state le decisioni prese in solitaria dall’Amministrazione Comunale. Basti pensare al caso-antenna (si era mai visto un Sindaco che denuncia i propri concittadini?), alla cava del monte Civillina, alla chiusura della materna di Merendaore fino ad arrivare al recente “boicottaggio” della squadra Real Recoaro.
Sono tutti casi su cui si è discusso in abbondanza, ma che hanno un innegabile comune denominatore: sono decisioni che sono state prese senza consultare minimamente la cittadinanza coinvolta e che non hanno fatto altro che creare divisioni in Paese.
Questo è proprio quello che noi della lista a sostegno di Franco Perlotto non vogliamo fare.
Crediamo che in un migliore coordinamento delle forze del Paese stia la chiave per una nuova crescita di Recoaro, che parta dalla cittadinanza, dalle risorse umane che già abbiamo, organizzandole al meglio.
Rilanciare l’unità di un tessuto associazionistico (e più in generale sociale) oggi disgregato deve essere la nostra assoluta priorità: dobbiamo dimenticarci le contrapposizioni fra cittadini e fra Amministrazione e cittadini. Pare un luogo comune, ma mai come in questo caso l’unione fa la forza!
Questo non va preso come il nostro programma, che ovviamente sarà pieno di provvedimenti più concreti, ma come la nostra forma mentis, la filosofia che caratterizzerà la nostra lista.

Non voglio, però, che questo articolo passi come uno sterile j’accuse nei confronti dell’Amministrazione Viero, non sarebbe nel mio stile.
Voglio dunque portare degli esempi, contenuti nel nostro programma (ma che evidentemente non lo esauriscono), di quello che noi intendiamo per “fare rete”.

Il primo: l’Istituto Alberghiero “Pellegrino Artusi”.
Sappiamo ogni giorno dai giornali come le spinte per aprire un altro Istituto Alberghiero a Vicenza si stiano facendo ogni giorno più prepotenti. Noi, però, non riteniamo accettabile che Recoaro perda allo stesso tempo un motore fondamentale per la propria economia e un punto d’eccellenza a livello nazionale dell’istruzione alberghiera e professionale.
Sappiamo anche che, ad un’immobilità del Comune di Recoaro, non potrà che corrispondere una sempre maggiore forza di chi l’Alberghiero vuole spostarlo; in una parola: l’Alberghiero resterà a Recoaro solo se sapremo fare qualcosa, se sapremo proporre qualcosa.
Quello che noi proponiamo, appunto, è di fare rete tra l’Istituto e le Fonti Centrali. Acquistando uno degli alberghi in quella zona, si potrebbe creare uno studentato che possa ospitare gli studenti provenienti dalle zone più distanti. Inoltre una sinergia tra fonti ed Alberghiero permetterebbe agli alunni di specializzarsi in una branca dell’accoglienza termalistica particolarmente inusuale e richiesta sul territorio nazionale. Non da ultima, la creazione di un centro anti-obesità sarebbe un’ottima opportunità di ulteriore specializzazione degli studenti in un campo dell’alimentazione, quello terapeutico-dietetico, che nei prossimi anni acquisterà sicuramente una sempre maggiore importanza.

Il secondo esempio: la consulta giovanile.
Se si chiede ad un qualsiasi giovane recoarese cosa offre a lui e ai suoi coetanei il suo Comune, molto probabilmente risponderà che a Recoaro, per un ragazzo od una ragazza, non c’è mai niente da fare.
Da anni, nei programmi elettorali di qualsiasi lista, la questione-giovani è affrontata in maniera estremamente sommaria: chi fa politica (che di norma non brilla per gioventù), per i giovani non sa cosa inventarsi.
Noi non crediamo di avere la risposta in tasca per i giovani recoaresi; pensiamo però che qualcosa si debba fare al più presto perché i giovani recoaresi non si sentano animali rari in una riserva di anziani, ma parte attiva della comunità che contribuisce alla creazione di opportunità, specialmente rivolte al pubblico under 30. Quello che vogliamo fare noi è far passare i giovani recoaresi dalla protesta alla proposta.
Cerco di spiegarmi con un po’ di concretezza.
Come può fare un’Amministrazione comunale ad attivarsi nella direzione giusta nei confronti della cittadinanza più giovane?
Prima di tutto è necessario ascoltare.
Per questo noi promuoveremo, se verremo premiati dagli elettori, la creazione di una Consulta Giovanile anche a Recoaro (sull’esempio dell’Agorà dei giovani di Valdagno), un organo consultivo dell’Amministrazione in tema di politiche giovanili composto da rappresentanti dell’associazionismo giovane, da giovani rappresentanti delle categorie economiche, da rappresentanti del mondo sportivo-culturale e da quanti vorranno impegnarsi e dire la loro.
Per riprendere il concetto esposto prima, a Recoaro i giovani hanno già le idee, ma spesso esse sono disorganizzate e poco sviluppate per mancanza oggettiva dei mezzi per farlo (come si fa a fare proposte concrete senza sapere, ad esempio, la copertura finanziaria che può dare il Comune?).
Quello che noi ci proponiamo, appunto, è di dare a queste idee un luogo dove possano essere discusse, messe in rete, organizzate e proposte subito a chi - l’Amministrazione - può metterle in pratica.

Insomma, un nostro chiodo fisso, quello di fare rete tra la cittadinanza.
E oltre.
Dobbiamo renderci conto che Recoaro, da solo, può fare molto poco. È necessario, per questo, un continuo consulto fra le Amministrazioni della Valle dell’Agno, per poter offrire i propri servizi ad un bacino di utenza che non è più comunale, ma vive una dimensione di valle, vivendo in un comune, mandando a scuola i figli in un altro e lavorando in uno ancora diverso.
Ma quale dialogo ci può essere da parte dei Sindaci di Vallata con un Sindaco di Recoaro che, senza consultarli, vorrebbe far passare per i Comuni che amministrano i 100 camion al giorno della cava sul Civillina? La risposta, in coscienza, è nessuno.
Anche su questo, se verremo premiati dagli elettori, avremo molto da costruire.

Buone cose,
Alberto Trivelli
Coordinatore del Circolo del Partito Democratico di Recoaro Terme