Comunque.
Mentre salivo al santuario mediante i 1540 scalini (vedi "sudare come un maiale") al massimo della mie possibilità, la dalla chiesa sovrastante venivano diffuse (molto sobriamente, devo dire) con gli altoparlanti le letture del giorno.
Mi ha colpito quella che segue:
15Se il tuo fratello commette una colpa, va' e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; 16se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. 17Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano.
(dal Vangelo di Matteo, 18)
Mi ha fatto riflettere il fatto che io sono diverso da costoro. Quando infatti i pochi testimoni che ho chiamato a raccolta non riusciranno a convincere il mio fratello, io comincerò una riflessione introspettiva: mi chiederò se sono io a non avere ragione; in seguito potrò anche arrivare ad ammettere che al mondo esistono punti di vista diverso dal mio.
Mi renderò conto che il mondo non è semplice come il bianco e il nero, il Bene e il Male, Dio e Satana, il Nulla e la Creazione.
Infine, ogni cosa non dovrà essere risolta davanti a testimoni o addirittura all'intera comunità. Ci dovrà essere una legge, che stabilisca chi ha ragione e chi torto. Una legge che garantisca tutti, a prescindere, che ne so, dalle conoscenze o dal favore per un contendente o per l'altro e che stabilisca sì una pena commisurata all'eventuale torto, ma con la quale non possa mai venir meno il rispetto per la persona che può aver sbagliato.
Non so se ho ragione, ma penso di aver capito un po' meglio cos'è il relativismo.
Mi ha fatto riflettere il fatto che io sono diverso da costoro. Quando infatti i pochi testimoni che ho chiamato a raccolta non riusciranno a convincere il mio fratello, io comincerò una riflessione introspettiva: mi chiederò se sono io a non avere ragione; in seguito potrò anche arrivare ad ammettere che al mondo esistono punti di vista diverso dal mio.
Mi renderò conto che il mondo non è semplice come il bianco e il nero, il Bene e il Male, Dio e Satana, il Nulla e la Creazione.
Infine, ogni cosa non dovrà essere risolta davanti a testimoni o addirittura all'intera comunità. Ci dovrà essere una legge, che stabilisca chi ha ragione e chi torto. Una legge che garantisca tutti, a prescindere, che ne so, dalle conoscenze o dal favore per un contendente o per l'altro e che stabilisca sì una pena commisurata all'eventuale torto, ma con la quale non possa mai venir meno il rispetto per la persona che può aver sbagliato.
Non so se ho ragione, ma penso di aver capito un po' meglio cos'è il relativismo.