lunedì 8 settembre 2008

Un pellegrinagio non è sempre inutile, anche per un ateo

Mentre tanti amici e compagni davano il via alla nuova giovanile, il sottoscritto se ne andava a piedi fino al santuario della Madonna della Corona. Sì, sono sempre il solito ateo! É che mi è stato offerto un gran bel giro in montagna e non ho potuto rifiutare...
Comunque.
Mentre salivo al santuario mediante i 1540 scalini (vedi "sudare come un maiale") al massimo della mie possibilità, la dalla chiesa sovrastante venivano diffuse (molto sobriamente, devo dire) con gli altoparlanti le letture del giorno.
Mi ha colpito quella che segue:

15Se il tuo fratello commette una colpa, va' e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; 16se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. 17Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano.

(dal Vangelo di Matteo, 18)

Mi ha fatto riflettere il fatto che io sono diverso da costoro. Quando infatti i pochi testimoni che ho chiamato a raccolta non riusciranno a convincere il mio fratello, io comincerò una riflessione introspettiva: mi chiederò se sono io a non avere ragione; in seguito potrò anche arrivare ad ammettere che al mondo esistono punti di vista diverso dal mio.
Mi renderò conto che il mondo non è semplice come il bianco e il nero, il Bene e il Male, Dio e Satana, il Nulla e la Creazione.
Infine, ogni cosa non dovrà essere risolta davanti a testimoni o addirittura all'intera comunità. Ci dovrà essere una legge, che stabilisca chi ha ragione e chi torto. Una legge che garantisca tutti, a prescindere, che ne so, dalle conoscenze o dal favore per un contendente o per l'altro e che stabilisca sì una pena commisurata all'eventuale torto, ma con la quale non possa mai venir meno il rispetto per la persona che può aver sbagliato.
Non so se ho ragione, ma penso di aver capito un po' meglio cos'è il relativismo.

lunedì 25 agosto 2008

Riscoprendo casa mia (introspettivo)

Negli ultimi due anni mi sono progressivamente allontanato da Recoaro. Oramai ho, oltre alla scuola, gli amici a Valdagno.
Adesso basta.
Cioè, gli amici ce li ho ancora e li vedo anche spesso, ma con il cuore, finalmente, sto tornando al mio paesello.
Sarà il recuperare rapporti vecchi di un pezzo, sarà la politica, ma sabato, discutendo, ad un dibattito organizzato dal PRC di Recoaro dove parlavo come vice segretario del PD, parlare dei problemi del mio paese mi ha ricordato, ancora una volta, quanto sono affezionato alle mie montagne, alla mia piazza, all'andare fuori e salutare il 50% delle persone che incontro.
Per concludere con la solita mia (amata) politica, non vedo l'ora di affrontare le prossime amministrative. A Recoaro, ovvio.

P.S. Ecco cosa sto aspettando, perchè SW non è solo Star Wars!

mercoledì 6 agosto 2008

Il mondo nuovo

Strano come, pur facendo politica da qualche anno, non conoscessi quasi per nulla il mondo del sindacalismo studentesco e molte persone che ne fanno parte. I coraggiosi e volenterosi compagni della ReDS del Veneto, con i quali voglio continuare a lavorare in provincia e ai quali voglio dare una mano nella mia Valdagno. Ma anche i compagni (questa volta del Partito) degli Studenti di Sinistra e dei Giovani Democratici. Tutte queste persone conosciute in una settimana di Student Free Camp.
Una settimana a contatto con gente intelligente e valida, che si spende per fare cose altrettanto intelligenti e valide: il partito che vorrei, insomma!
Un' esperienza che voglio ripetere anche l'anno prossimo, con un sindacato studentesco unito, pieno di idee e voglia di fare!
Grazie a tutti!

P.S. Un grazie particolare a chi mi ha aperto un altro mondo nuovo.
P.S.2: forse ci siamo...

giovedì 12 giugno 2008

Aggiornamenti

Eccomi qua!

1. Pd nel Pse. Mi sento un po' come un certo Pierferdinando che, urante la campagna elettorale, continuava a dire "Noi dell'UDC l'avevamo detto!", a proposito della maggior parte delle questioni.
Ecco ora si comincia a parlare di collocazione europea e io posso dire che l'avevo detto. Ma non mi fermo qui.
La mia posizione è nota, se il Pd è riformista, deve stare in Europa con chi riformista lo è davvero, ovvero con i socialisti. É anche indispensabile, però, che da lì si parta per costruire una casa molto più grande, che lasci spazio a tutti i democratici europei.
Pur apprezzandolo molto, non mi piace Martin Shultz che dice che l'Europa non è un'Italia allargata. Non sarà così, ma fatti due conti, con i partiti socialisti in crisi nera, quella italiana mi pare la migliore via praticabile.

2. La mia amata Recoaro si sta scaldando, nel 2009 abbiamo le amministrative. Noi del PD siamo già caldi: ci siamo formati, ci allarghiamo ad ogni riunione, abbiamo diffuso bei volantini e abbiamo organizzato ieri sera un incontro con degli ottimi nomi: Variati, Rizzato, Berlato Sella e Collareda. Proprio una bella serata.
Ora si profila all'orizzonte un appuntamento di primarie per scegliere il candidato sindaco del Pd. Io lo dico: evviva! Abbiamo uno strumento novo, quello della politica partecipata, uno strumento che, sia per strutture che per spinta ideale i nostri avversari si sognano. Usiamolo! Mettiamoci tutti in una sana competizione e poi lavoriamo tutti per chi sarà il vincitore!
Penso che i recoaresi capiranno cosa vuol dire passare da un sindaco factotum (nell'accezione negativa) a un sindaco scelto dalla gente, che sta tra la gente.

3. Gnocca zero. Comincia a diventare un problema.

giovedì 24 aprile 2008

25 aprile

«Il 25 Aprile è la festa di tutti gli italiani, per ricordare il giorno in cui è stata restituita la libertà di dire ciò che si pensa, la libertà di votare, la libertà di stare in un partito, di fare un sindacato e di essere ebrei senza finire in un campo di sterminio. Non ci deve essere nessun italiano che considera questo giorno altro che una festa di tutti gli italiani, la festa della Liberazione».
(W. Veltroni)

giovedì 20 marzo 2008

Belle esperienze

É da molto tempo che non scrivo, diciamo che la vita terrena mi sta occupando molto.
Assemblee costituenti nazionale, assemblee costituenti regionali, assemblee provinciali del PD, assemblee provinciali dei Giovani Democratici e Assemblee d'Istituto da organizzare.
Ormai anche il mio fegato è un organo assembleare.

Ma non è di questo che voglio parlare.(E neanche di elezioni, almeno io)
Da qualche tempo, infatti, ho ricominciato a fare politica. Politica vera, fatta di dialogo, di documentazione, ma anche di divertimento, di discussioni rilassate. Di grandi temi e di barzellette.
Abbiamo fatto i Giovani Democratici della Valle dell'Agno.
É cominciata con io e Sevwandi che chiamiamo gente, imbustiamo (imbusta lei) 160 lettere, scriviamo mail per il primo incontro dei Giovani Democratici della Valle dell'Agno.
Ci andiamo, io e lei, un po' mogi, abbiamo ricevuto molte disdette il giorno stesso, ci aspettiamo di essere da soli. 15 persone. La sede quasi piena.
Da lì ci siamo ritrovati tre giorni dopo, a parlare di Pedemontana (chi è di qui sa di che parlo). 20 persone.

Personalmente ne avevo molto bisogno. Per quasi un anno la politica per me è stata arrovellarsi sui bizantinismi di liste, statuti, regolamenti provvisori e manifesti vari. Ora abbiamo ricominciato a parlare. Che bello! Abbiamo cominciato un'avventura, ci siamo fatti un blog (www.gdvalleagno.blogspot.com) e una mail (gdvalleagno@gmail.com). Stiamo crescendo. Divertendoci. Incredibile.

lunedì 7 gennaio 2008

Succede

Succede di scadere in un'ironia di pessimo gusto.
Succede che la scelta di un linguaggio infelice e l'uso di patetici luoghi comuni che volevano solo esorcizzare un razzismo che troppo spesso è strisciante, offendano qualcuno.
Succede di capire che quel qualcuno aveva ragione ad offendersi.
Succede di ringraziare chi me l'ha fatto notare.
Succede di sbagliare, succede di scusarsi.
Spero succeda di perdonare.

Credo non ci siano parole per scusarsi con chi si è sentito offeso da post che era stato pubblicato su questo blog.
Inutile dire che non era nostra intenzione offendere, né tanto mento essere razzisti.
Chi ci conosce sa quanto questo sia lontano dal nostro modo sia di comportarci che di vedere il mondo.
L'uso di un linguaggio infelice e di patetici luoghi comuni è stato comunque un grave sbaglio, sarebbe ipocrita e poco serio non riconoscerlo, soprattutto dopo che ci stato fatto notare, anche indirettamente, da persone che godono di tutto il nostro affetto e la nostra stima.
Non possiamo che ribadire le nostre più sentite scuse e continuare a lavorare perché chi certe cose le dice sul serio cambi idea.

Dispiaciuti
Alberto Trivelli e Stefano Poggi