mercoledì 25 febbraio 2009

PD e Lega: filosofando pure sui perchè

A Recoaro Terme c’è bisogno di cambiare aria.
Questo è quello che da qualche anno pensa con decisione il Partito Democratico di Recoaro Terme.
Le discutibili decisioni dell’Amministrazione Viero, la chiusura di quest’ultima anche al minimo confronto con l’opposizione consiliare, la vessazione continua del principio democratico che Voltaire esprimeva con il suo celebre “Disapprovo ciò che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo”; da ultima, l’aggiunta di un assessorato a tre mesi dalle elezioni, irridendo i cittadini vittime della crisi economica per fini quantomeno poco chiari.
Queste sono solo alcune delle ragioni che ci hanno sostenuto in questi anni di opposizione costruttiva ma decisa all’Amministrazione di Franco Viero.

Arriviamo però al “piatto forte”.
Negli ultimi giorni si è palesata l’intenzione, da parte di Partito Democratico, di Partito Socialista, della Lega Nord e di numerosi cittadini attivi a Recoaro Terme di convergere tutti sul nome del candidato Sindaco Franco Perlotto.
Ora, ciò che balza all’occhio del lettore è che forze diverse come PD e Lega possano convergere sullo stesso nome, dato che a livello nazionale si trovano su posizioni piuttosto distanti.
Da coordinatore del Partito Democratico, ritengo sia giusto spiegare le ragioni di questa unità d’intenti che può sembrare strana.

Il primo punto che è necessario chiarire è che non è un “tutti contro Viero”; se si è trovata una convergenza si è trovata sul programma, su un progetto comune che i due partiti hanno per il futuro di Recoaro.
Ma non è tutto. Partiamo dal passato. Nei precedenti anni di opposizione all’amministrazione Viero, i gruppi consiliari di Uniti nell’Ulivo e della Lega Nord sono stati pressoché sempre concordi nel pronunciare secchi no alle scelte dell’Amministrazione quando necessario, ma a votare a favore dei provvedimenti ritenuti giusti.
Un fulgido esempio di questa concordia si è avuto con la vicenda-Alberghiero nella quale tutte le forze di opposizione, coinvolgendo anche i propri vertici provinciali, hanno saputo opporre un secco no all’ipotesi di un altro Istituto a Vicenza.
Abbiamo pertanto guardato a questi anni di opposizione comune quando abbiamo cominciato gli incontri tra i due partiti in vista di una possibile convergenza sul nome di Franco Perlotto.

Ora – dirà il lettore – tra condurre l’opposizione in maniera concorde e candidarsi assieme per guidare il Paese ne passa un bel po’!
Questo, in un primo momento, ce lo siamo chiesti anche noi. Possono partiti schierati sul fronte progressista come il Partito Socialista e Partito Democratico e partiti di così diversa estrazione come la Lega Nord “coabitare” (mi si passi il termine) nella stessa Amministrazione? La risposta che ci siamo dati è.
Ci siamo resi conto che questa convivenza si poteva realizzare solo ad una condizione: che i partiti facessero un passo indietro e lasciassero emergere le competenze dei singoli.
Conoscendo a fondo la realtà recoarese ci siamo resi conto che questo Paese ha bisogno di tutto fuorché delle divisioni, delle beghe, degli interessi di bottega. Per questo ci siamo fatti da parte lasciando spazio ai cittadini,basti pensare che, per come si sta delineando, nella nostra lista le persone iscritte ai partiti saranno una minoranza.

Certo – chiederà il lettore – ma come vi comporterete quando ci saranno tematiche nazionali a dividervi?
La risposta è molto semplice. Nessuno chiede agli iscritti della Lega di iscriversi al PD, così come io e i miei amici di Partito non cominceremo a sventolare bandiere leghiste.
Quello che ci renderà compatti nella nostra Amministrazione sarà che tutti lavoreremo per il bene di Recoaro, che tutti lavoreremo per il nostro programma, che sarà condiviso in ogni suo punto da ogni candidato.
Non sono gli interessi di partito quelli che ci spingono in questa avventura inedita; se così fosse ognuno di noi avrebbe presentato la propria lista.
Quello tra PD, PS e Lega non è un accordo politico, ma una convergenza amministrativa sul nome di Franco Perlotto. La differenza c’è ed è tanta.
A costo di ripetere un luogo comune, ciò che ci spinge con forza e convinzione è il bene di Recoaro.

Adesso ci troviamo nel momento che secondo me è tra i più belli di una campagna elettorale: quello che ci chiede di tradurre su carta tutte le nostre idee per il Paese - e ce ne sono di veramente innovative - e al contempo di trovare le persone più adatte a portarle avanti.
Anche per questo noi dei partiti abbiamo fatto un passo indietro. Sappiamo che per dare a Franco Perlotto la squadra migliore possibile è necessaria la massima apertura a tutte le forze del Paese, senza etichette politiche.
Ci siamo posti solo tre paletti, tre criteri che caratterizzeranno la nostra lista:
Il primo è il rinnovamento. Siamo convinti che per cambiare il Paese sia necessario anche cambiare le persone che lo amministrano. Per questo solo una minima parte della nostra lista sarà composta da persone con precedenti incarichi nella politica recoarese. I più saranno “facce nuove”.
Il secondo criterio che noi ci poniamo è la rappresentanza territoriale. Se vogliamo amministrare Recoaro, la nostra lista dovrà avere al proprio interno le istanze di tutto il territorio recoarese.
L’ultimo criterio che ci siamo posti, ma forse il più importante, è la competenza. Nessuno dei nostri candidati sarà messo in lista come “acchiappa voti”, ma tutti dovranno portare il proprio contributo al programma prima all’Amministrazione poi.

Perdonate la lunghezza, ma spero di aver spiegato a sufficienza come ci siano ottimi presupposti per un futura Amministrazione Perlotto a Recoaro Terme.

Buone cose.
Alberto Trivelli