mercoledì 6 agosto 2008
Il mondo nuovo
Una settimana a contatto con gente intelligente e valida, che si spende per fare cose altrettanto intelligenti e valide: il partito che vorrei, insomma!
Un' esperienza che voglio ripetere anche l'anno prossimo, con un sindacato studentesco unito, pieno di idee e voglia di fare!
Grazie a tutti!
P.S. Un grazie particolare a chi mi ha aperto un altro mondo nuovo.
P.S.2: forse ci siamo...
giovedì 12 giugno 2008
Aggiornamenti
1. Pd nel Pse. Mi sento un po' come un certo Pierferdinando che, urante la campagna elettorale, continuava a dire "Noi dell'UDC l'avevamo detto!", a proposito della maggior parte delle questioni.
Ecco ora si comincia a parlare di collocazione europea e io posso dire che l'avevo detto. Ma non mi fermo qui.
La mia posizione è nota, se il Pd è riformista, deve stare in Europa con chi riformista lo è davvero, ovvero con i socialisti. É anche indispensabile, però, che da lì si parta per costruire una casa molto più grande, che lasci spazio a tutti i democratici europei.
Pur apprezzandolo molto, non mi piace Martin Shultz che dice che l'Europa non è un'Italia allargata. Non sarà così, ma fatti due conti, con i partiti socialisti in crisi nera, quella italiana mi pare la migliore via praticabile.
2. La mia amata Recoaro si sta scaldando, nel 2009 abbiamo le amministrative. Noi del PD siamo già caldi: ci siamo formati, ci allarghiamo ad ogni riunione, abbiamo diffuso bei volantini e abbiamo organizzato ieri sera un incontro con degli ottimi nomi: Variati, Rizzato, Berlato Sella e Collareda. Proprio una bella serata.
Ora si profila all'orizzonte un appuntamento di primarie per scegliere il candidato sindaco del Pd. Io lo dico: evviva! Abbiamo uno strumento novo, quello della politica partecipata, uno strumento che, sia per strutture che per spinta ideale i nostri avversari si sognano. Usiamolo! Mettiamoci tutti in una sana competizione e poi lavoriamo tutti per chi sarà il vincitore!
Penso che i recoaresi capiranno cosa vuol dire passare da un sindaco factotum (nell'accezione negativa) a un sindaco scelto dalla gente, che sta tra la gente.
3. Gnocca zero. Comincia a diventare un problema.
giovedì 24 aprile 2008
25 aprile
«Il 25 Aprile è la festa di tutti gli italiani, per ricordare il giorno in cui è stata restituita la libertà di dire ciò che si pensa, la libertà di votare, la libertà di stare in un partito, di fare un sindacato e di essere ebrei senza finire in un campo di sterminio. Non ci deve essere nessun italiano che considera questo giorno altro che una festa di tutti gli italiani, la festa della Liberazione».
(W. Veltroni)
giovedì 20 marzo 2008
Belle esperienze
Assemblee costituenti nazionale, assemblee costituenti regionali, assemblee provinciali del PD, assemblee provinciali dei Giovani Democratici e Assemblee d'Istituto da organizzare.
Ormai anche il mio fegato è un organo assembleare.
Ma non è di questo che voglio parlare.(E neanche di elezioni, almeno io)
Da qualche tempo, infatti, ho ricominciato a fare politica. Politica vera, fatta di dialogo, di documentazione, ma anche di divertimento, di discussioni rilassate. Di grandi temi e di barzellette.
Abbiamo fatto i Giovani Democratici della Valle dell'Agno.
É cominciata con io e Sevwandi che chiamiamo gente, imbustiamo (imbusta lei) 160 lettere, scriviamo mail per il primo incontro dei Giovani Democratici della Valle dell'Agno.
Ci andiamo, io e lei, un po' mogi, abbiamo ricevuto molte disdette il giorno stesso, ci aspettiamo di essere da soli. 15 persone. La sede quasi piena.
Da lì ci siamo ritrovati tre giorni dopo, a parlare di Pedemontana (chi è di qui sa di che parlo). 20 persone.
Personalmente ne avevo molto bisogno. Per quasi un anno la politica per me è stata arrovellarsi sui bizantinismi di liste, statuti, regolamenti provvisori e manifesti vari. Ora abbiamo ricominciato a parlare. Che bello! Abbiamo cominciato un'avventura, ci siamo fatti un blog (www.gdvalleagno.blogspot.com) e una mail (gdvalleagno@gmail.com). Stiamo crescendo. Divertendoci. Incredibile.
lunedì 7 gennaio 2008
Succede
Succede che la scelta di un linguaggio infelice e l'uso di patetici luoghi comuni che volevano solo esorcizzare un razzismo che troppo spesso è strisciante, offendano qualcuno.
Succede di capire che quel qualcuno aveva ragione ad offendersi.
Succede di ringraziare chi me l'ha fatto notare.
Succede di sbagliare, succede di scusarsi.
Spero succeda di perdonare.
Credo non ci siano parole per scusarsi con chi si è sentito offeso da post che era stato pubblicato su questo blog.
Inutile dire che non era nostra intenzione offendere, né tanto mento essere razzisti.
Chi ci conosce sa quanto questo sia lontano dal nostro modo sia di comportarci che di vedere il mondo.
L'uso di un linguaggio infelice e di patetici luoghi comuni è stato comunque un grave sbaglio, sarebbe ipocrita e poco serio non riconoscerlo, soprattutto dopo che ci stato fatto notare, anche indirettamente, da persone che godono di tutto il nostro affetto e la nostra stima.
Non possiamo che ribadire le nostre più sentite scuse e continuare a lavorare perché chi certe cose le dice sul serio cambi idea.
Dispiaciuti
Alberto Trivelli e Stefano Poggi
lunedì 24 dicembre 2007
La giovanile che vorrei

Mercoledì 19 abbiamo riunito, primo in Italia, il coordinamento provinciale provvisorio dei Giovani Democratici di Vicenza.
Dal Veneto e da Vicenza, terra difficile, abbiamo fatto i primi passi verso un’organizzazione giovanile grande e partecipata.
Dobbiamo fare un’ammissione. Dalle primarie del 14 ottobre, all’interno del Partito Democratico, almeno dalle mie parti, ci stiamo arrovellando sulle forme, sulle regole e sugli organismi, dimenticando le idee.
Come il ceramista che, fatto il vaso, lo rifinisce e lo cesella molto accuratamente, ma dimentica di riempirlo, noi dimentichiamo di riempire il meraviglioso contenitore che abbiamo creato di proposte e di temi concreti.
Questo dovranno fare i Giovani Democratici, parlare ai giovani dei problemi veri ed arrivare, attraverso il confronto democratico, a dei risultati.
Troppo spesso ha ragione il detrattore della politica che ci accusa di essere bravi “solo a parole”.
Ha torto e glielo dobbiamo dimostrare.
Una giovanile radicata nel territorio e, per questo, decentrata.
Se vogliamo che i giovani si avvicinino a noi, alla politica, dobbiamo parlare di problemi che loro sentono più vicini e quotidiani e questo non possiamo farlo né dal livello regionale né da quello provinciale. Deve essere incentivata la creazione di “nuclei” locali che coinvolgano, dalla scuola e dal luogo di lavoro, i giovani che hanno voglia di parlare e risolvere i problemi.
Una giovanile innovativa, nel merito, ma anche nel metodo.
Nel
Come primo atto per quanto riguarda la comunicazione, infatti, i Giovani Democratici di Vicenza si sono dotati di un sito (http://giovanidemvic.altervista.org) e di un gruppo di discussione (http://groups.google.com/group/giovanidemvicentini).
Questi, però, sono ancora i primi passi.
La giovanile che voglio io, oltre ad essere grande e partecipata deve essere anche autonoma.
Credo che nessuno dei giovani che si sta impegnando nella creazione di questa organizzazione si nasconda che sarà legata a doppio filo al Partito Democratico. Non possiamo immaginare di non riunirci nelle sedi del PD, di non avere i nostri stand alle feste dell’Unità (o come si chiameranno) e, fatto non secondario, non possiamo dimenticare che i fondi del PD saranno anche nostri.
Uno dei motivi che mi hanno convinto della necessità di un’organizzazione giovanile è, però, il bisogno di autonomia propositiva delle nuove generazioni. È necessario che i giovani, per confrontarsi col partito, siano presenti con una posizione chiara, condivisa ed elaborata in piena autonomia.
Per avere ciò i Giovani Democratici dovranno viaggiare su un binario parallelo ma distinto rispetto al Partito Democratico, dovranno essere in grado di esprimere, quando lo si ritenga necessario, una posizione diversa, anche per stimolare il partito e offrirgli spunti di riflessione e di crescita.
Dovremo essere, parafrasando Socrate, “tafani ai fianchi del partito”.
Credo che ci dovremo porre questo obiettivo, se siamo giovani che hanno “qualcosa da dire”.
Recoaro Terme, 23 dicembre 2007
Alberto Trivelli
Pubblicato su Fermentidemocratici
domenica 23 dicembre 2007
Nostalgia...
Ho trovato questo filmato su youtube. Una storia si chiude oggi, noi siamo la forza che ne deve cominciare un'altra. Però gli occhi lucidi vengono lo stesso.