giovedì 23 agosto 2007

Sulle primarie

No, io non sono un democratico della prima ora. Il motivo è semplice, io alla prima ora non c'ero. Sono entrato in ritardo, si direbbe, ma giustificato. Nel 1994, quando è nato l'Ulivo, io avevo la bellezza di 4 anni e, guardando il telegiornale, candidamente chiedevo ai miei genitori "cosa mai hanno sti politici che alla tv si sente sempre che fanno polemiche su tutto?".Poi, crescendo, ho iniziato a capire il perchè delle polemiche e a distinguere quelle che condividevo da quelle che mi sembravano stronzate. Nel Maggio del 2005, a 14 anni, età minima, mi iscrivo alla Sinistra Giovanile, in un partito che già so di dover accompagnare fino alla imminente fine.
Questa breve parentesi biografica per dire che in questo progetto ci credo da quando posso. É abbastanza mortificante, dunque, vedere come stanno andando le cose nel percorso costituente. Non voglio neanche stare qui ad elencare tutte le cose che non vanno, non è nella mia indole ottimista, ma devo anche dire che tra le scaramucce una più penosa dell'altra (e qui sono d'accordo con la Bindi, parliamo di programmi, acciderbolina!) qualcosa di buono c'è. Le candidature multiple, ad esempio. Chiaramente il Uolterone vincerà, ma è interessante e democratico vedere come.
Sia chiaro, io lo sostengo. Non l'ho ancora scritto su questo blog, ma da almeno una anno parlo del ticket (qualcuno mi spieghi perchè lo chiamano ticket, io non l'ho ancora capito) Veltroni-Franceschini come di quello vincente (lasciatemi un po' di soddisfazione per i miei vaticini), per il PD e per l'Italia.Non credo che sia una candidatura d'apparato, credo che sia una candidatura naturale. Basta vedere come impenna il PD nei sondaggi quando si nomina er sindaco!
Non so ancora quale lista voterò, voglio vedere le persone (e nel comitato ci sto dentro, almeno non me le faccio proprio imporre!).
Sul piano locale, comunque, anche per noi comitates, il buio è totale, non si riescono a trovare persone da candidare. Io ho comunque intenzione di battermi, voglio che ci siano giovani. Cazzo, mica solo democratici della prima ora!

martedì 7 agosto 2007

venerdì 3 agosto 2007

Il rispetto delle regole

Sabato scorso, come Comitato "14 ottobre", abbiamo organizzato una raccolta firme per i candidati alla segreteria del PD.
Per la cronaca, abbiamo raccolto 48 firme in due ore, con un clima che più antipolitico non si può, dove la frase che più mi sentivo ripetere era "non mi interessa".
A questo appuntamento ho invitato anche un amico, giovane iscritto all'Italia dei Valori, con il quale condivido l'auspicio di una futura confluenza nel Partito Democratico del soggetto di Di Pietro.
Mentre distribuiva i volantini, Giovanni, questo è il suo nome, rimaneva fedele al cavallo di battaglia legalitario del suo partito, a quei valori di rispetto delle regole che dovranno essere alla base del Partito Democratico, per dargli fondamenta forti.
Come si sarà sentito Giovanni nel sentire che il leader del suo partito, di un ex magistrato, che ha fatto del rispetto della legge una professione prima e un impegno poi, ha provato a scardinare non solo le regole in senso stretto del Partito Democratico, ma anche quelle del vivere comune e del buon senso?
Come si può pensare di poter entrare dalla porta principale se fino a poco prima non solo su quella porta si pisciava, ma da fuori si gridavano anche insulti a chi stava dentro?
Di Pietro ha provato ad entrare da quella porta, e ci ha provato anche di notte, proprio come i ladruncoli di bassa lega, come chi si vantava di combattere.
Questo comportamento non mi è piaciuto, come non credo sia piaciuto a quanti dell'Italia dei Valori, già si sentono parte del processo democratico.
Si scusi Tonino, si cosparga il capo di cenere e entri nella sua casa naturale a capo chino.
Almeno i suoi iscritti potranno entrare a testa alta.
C'è già chi l'ha fatto.

Ovviamente su Pannella non mi pronuncio. Troppe parolacce.