giovedì 29 marzo 2007

Io sogno democratico


Grazie ad un articolo su Repubblica dell'altro giorno, ho scoperto Io sogno democratico, un'iniziativa promossa da una serie di artisti italiani, tra i quali Massimo Ghini, che ha come fine la scrittura di uno spettacolo teatrale a sostegno del Partito Democratico. L'idea mi ha entusiasmato e ho deciso di aderirvi subito. Ho inserito quindi il banner sul blog (cosa che invito tutti a fare) e ho scritto l'intervento sottostante. A proposito, ho mandato loro questa foto fatta in gita. Sembro nano ma mi sembra carina, e poi sono sotto l'Ulivo!

Sono nato nel 1990, io. Sono uno di quelli che avranno 20 anni nel 2010. Io la falce e martello sotto la quercia, non me li ricordo. Io di comunismo, socialismo e Democrazia Cristiana, ho solo letto sui giornali, sui libri e su internet. Su Wikipedia, anche.
Quando ero piccolo, mi ricordo al telegiornale che si parlava di Ulivo e ora mi fa sorridere chi chiede di rallentare, sembra passata una vita da allora! Sono giovane, sì, ma non sono mica nato ieri. Ho deciso, nell'estate di due anni fa, di iscrivermi ai Ds, perchè sono sempre stato di sinistra, perchè non sono mai stato comunista, perchè so che, nella vita, conta più la pratica della grammatica. Dovrei dirlo alla mia professoressa di greco. Mi sono sempre parse anacronistiche le anime belle, quelli che si richiamano al comunismo, un'ideologia morta prima che io nascessi. Certo, la sinistra storica ci ha dato molto, sono il primo a dirlo, ma ora siamo nel 2007 e siamo in Italia. Le cose cambiano, mi sembra il caso di star loro dietro. All'Italia non serve Zapatero, Zapatero serve alla Spagna. Non redo a chi propone una ricetta spagnola, francese o tedesca, qui siamo in Italia e abbiamo volenti nolenti o volenterosi le nostre peculiarità. Siamo noi ad aver avuto una presenza dei cattolici forte anche nel centro sinistra e un partito comunista, il più grande d'Europa, che comunista non l'è mai stato veramente. Ora ci vuole qualcosa di giovane, avvincente, stimolante, progressista, in una parola nuovo, nel merito e nel metodo. Io, che sono di sinistra, so che mi commuoverò ancora cantando l'Internazionale, che mi divertirò ancora coi compagni a servire alle Feste dell'Unità. Ma io, che di sinistra lo sono davvero, voglio andare avanti, non mi voglio fossilizzare su canti e feste che appartengono a quando non c'ero ancora. Voglio cambiare, condividere, allargare i miei orizzonti. Voglio sfidare ed essere sfidato. Sarà perchè sono giovane.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bellissima la lettera! Perchè non ce la metti anche su BlogDemocratici?